Vedelago (TV) 11 agosto 2019 : disinnesco bomba di aereo – Riccardo Renganeschi 1982/85

Domenica 11 agosto, dopo un’adeguata preparazione e messa in sicurezza dell’area, e dell’ordigno, i genieri del 3°Rgt.Genio Guastatori di Udine – i nipotini di Paolo Caccia Dominioni, hanno fatto brillare una bomba americana d’aereo da 500 libbre, rinvenuta in un cantiere ferroviario a Vedelago(TV).
Il gingillo – tecnicamente EOD ( Explosive Ordnance Disposal) – era stato ritrovato durante i lavori di ampliamento della linea ferroviaria Montebelluna-Castelfranco.
Probabilmente era una bomba, scaricata non innescata, per alleggerirsi, da una delle “Fortezze Volanti” (B-24 Liberator o B-17 Flying Fortess) di rientro dalla missione appena terminata sui cieli di Treviso, che costò la distruzione di almeno il 40% della città, il 7 aprile 1944…

Triste il ricordo del venerdì santo, nella settimana della Pasqua del ’44, che è rimasto appunto come “il venerdì della Passione di Treviso”.
Fu un bombardamento devastante… e oggi a 75 anni, ancora fa capolino un “souvenir a stelle&strisce” che fa tornare alla mente dei tanti che allora c’erano quei momenti di terrore e di devastazione.

Un plauso agli uomini diretti egregiamente dal col. Riccardo Renganeschi(82-85), comandante del 3° Rgt.Genio Guastatori di Udine, a lavoro anche in una torrida domenica d’agosto.

Ovviamente l’occasione è stata propizia perché la Sezione Veneto, palesatasi subito col suo “onni-presidente” Boris Mascìa(86-89), si complimentasse con i Guastatori e recuperasse per il gruppo degli Ex Veneti anche Raffaele Ianniello(2003-06), comandante la locale stazione dei Carabinieri.

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I genieri dell’Esercito appartenenti al 3° reggimento genio guastatori di Udine sono intervenuti, oggi, nel comune di Vedelago (Treviso) lungo la linea ferroviaria che collega Castelfranco Veneto a Montebelluna per disinnescare un ordigno bellico risalente al secondo conflitto mondiale. L’ordigno, una bomba d’aereo Mod. GP AN M64 da 500 LB (pari a 243 kg circa) di fabbricazione americana, è stato rinvenuto in buone condizioni ancora attivo e funzionante, per cui potenzialmente pericoloso, poche settimane fa durante i lavori di ammodernamento della linea ferroviaria.
Alle ore 9, come programmato, gli artificieri dell’Esercito, terminate le operazioni di evacuazione dei 35 abitanti a cura della Prefettura di Treviso, hanno iniziato la delicata operazione di rimozione delle spolette tramite una procedura che permette all’artificiere di operare da remoto. Per garantire maggiore sicurezza alla popolazione e ridurre il raggio di pericolo nel luogo del ritrovamento, i genieri del 3° reggimento genio hanno costruito, attorno alla bomba, una fortificazione capace di contenere gli effetti di una eventuale esplosione accidentale. Conclusa l’operazione di disinnesco, la bomba è stata trasferita presso la cava Postumia nel comune di Trevignano e qui fatta brillare. Le operazioni sono terminate alle ore 13 circa e i cittadini evacuati hanno potuto rientrare nelle loro abitazioni.
Per gli artificieri del 3° reggimento Genio Guastatori si è trattato dell’ennesimo delicato intervento di bonifica sul territorio, volto alla eliminazione di una minaccia che nonostante siano trascorsi più di settant’anni dal secondo conflitto mondiale, rimane sempre elevata.
Sotto il controllo del Comando Forze Operative Nord di Padova, il reggimento ha il compito di bonificare il territorio del Friuli Venezia Giulia e delle province di Treviso e Belluno dai residuati bellici dei due conflitti mondiali ancora esistenti: nel corso del
2018 sono stati effettuati ben 292 interventi con un totale di 524 ordigni distrutti. #esercitoitaliano #noicisiamosempre

alcune foto : foto

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Cenni storici sul 7 aprile 1944.
L’incursione, molto breve e devastante, fu segnalata dalle sirene antiaeree intorno alle 13.00 e si protrasse dalle 13.24 alle 13.29, ad opera di 159 apparecchi statunitensi (scortati da un’altrettanto ingente formazione di caccia Thunderbolt), che sganciarono circa 2.000 bombe con obiettivo la stazione, ma che si sparsero su gran parte della città. Interi quartieri residenziali furono rasi al suolo dalle bombe e dagli incendi; le macerie continuarono a fumare per due settimane. Le ricerche delle vittime continuarono a lungo, con utilizzo di calce e disinfettante, per limitare gli effetti della decomposizione dei corpi delle vittime.
Si stimano definitivamente circa 1600 vittime, come da documenti ufficiali ritrovati nell’archivio comunale di Treviso. Resta da chiarire il numero dei morti tra i militari tedeschi, presenti in circa 5.000 unità e distribuiti in varie zone della città.
L’operazione non fu del tutto indolore per gli Alleati che vennero investiti dalle postazioni antiaeree dislocate attorno all’ aeroporto: contarono un morto, quattordici feriti di cui quattro gravi e un B-17 abbattuto.
Nel dopoguerra, gli Stati Uniti d’America diedero i documenti che fornivano la motivazione in merito al bombardamento di Treviso: esso rientrava nel piano “Strangle” (strangolamento) che vedeva il bombardamento dei nodi ferroviari per bloccare i rifornimenti dalla Germania. Erano infatti in corso sul Centro e Nord Italia, in quel periodo, continui bombardamenti per rallentare od interrompere i collegamenti tra le truppe tedesche: i principali obiettivi erano ponti e stazioni.

 

Col Moschin (Solagna-Vicenza) 22 giugno 2019: cerimonia commemorativa con il 9° Rgt Col Moschin

Sul Col Moschin con gli incursori del 9° Col Moschin

Sabato 22 giugno 2019, sul Col Moschin (Solagna – Vicenza), si è svolta la cerimonia per i fatti d’arme che tra il 15 ed il 16 giugno del 1918 videro protagonisti gli Arditi del IX Reparto d’Assalto nell’attacco alle postazioni austroungariche sui rilievi di Col Moschin, Col del Miglio, Col Fenilon e Col Falgheron.
Alle prime luci di un’alba nebbiosa il 16 giugno ’18, gli Arditi del maggiore Messe, con fulmineo slancio, attaccarono le linee austriache e in soli dieci minuti di combattimenti, ripresero il Col Moschin catturando più di 300 prigionieri, tra cui diciassette ufficiali.
A 101 anni da quegli eventi, causa le avverse condizioni meteo, la cerimonia si è svolta nella vicina chiesa di San Giovanni Battista alla presenza del Comandate delle Forze Speciali dell’Esercito, gen. Caruso, dell’Assessore Regionale Veneto Donazzan, il Comandante del 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”, colonnello Yuri Grossi(90-92), dei sindaci dei Comuni di Solagna, Pove e Bassano del Grappa ed uno schieramento degli Incursori dell’Esercito.
Presente quest’anno anche il Labaro dell’Associazione Naz. Ex Allievi Nunziatella – Sezione Veneto, per onorare, nel ricordo di tutti i combattenti di allora, i Fratelli di DuePizzi Yuri Grossi 202°corso, il suo vice del 203° e il tenente brevettando del 223°corso Nunziatella, organici al reparto incursori.
Il colonnello Grossi, che non ha mancato di salutare il vessillo della Nunziatella – la mamma comune di tutti noi Ex Allievi grazie alla quale indossammo le stellette già a 16’anni – ha poi rimarcato gli elementi di continuità che legano indissolubilmente il 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”, ai reparti d’assalto della Grande Guerra e il dovere che tutti abbiamo di ricordare quanto avvenuto in quei quattro lunghi anni di aspra guerra.
Il 9° è oggi un’unità di Incursori, in grado di operare in tutti gli ambienti operativi, nazionali ed esteri, al fine di compiere l’intero spettro di Operazioni Speciali assegnate, con breve preavviso. Lo spirito di onore e sacrificio per la Patria, oggi come 101 anni orsono, è il collante e la forza del reparto.
La significativa e sentita presenza delle amministrazioni e comunità locali ha rimarcato, anche quest’anno, l’attenzione della popolazione al doveroso ricordo degli eventi sul Col Moschin della I Guerra Mondiale.

Dopo la cerimonia ufficiale, rancio per tutti alla vecchia Caserma Montegrappa a Bassano, sede, da ultimo, del Gruppo Artiglieria da Montagna “Agordo”.
Lì c’è stato il tempo per fare un po’ “ammuina” tra Ex Allievi e con l’Assessore regionale Elena Donazzan, cui abbiamo donato la pashmina coi nostri colori!
Boris Mascìa(86-89)

un po’ di foto: foto

 

Venezia 10 maggio 2019: resoconto conferenza sull’Afganistan – Luigi Chiapperini 1978/81

Venezia 10 maggio 2019: si parla di Afghanistan.

Nell’elegante cornice di Palazzo Cornoldi in Riva degli Schiavoni a Venezia, l’Associazione A.L.T.A. – Lagunari Truppe Anfibie, ha organizzato un’interessantissima conferenza sull’Afghanistan, per salutare i ragazzi del Reggimento “Serenissima” in partenza per la nuova missione in quelle terre. Il padrone di casa, gen. Chiapperini (78-81), presidente di A.L.T.A., ci ha voluti ospiti e noi abbiamo entusiasti accolto l’invito.
L’occasione è stata buona per ritrovare Bruno di Fabio(53-56) e il cappellonissimo cap.lag.Agostino Carleo (2005-08).

Boris Mascìa (86-89)

resoconto fotografico : foto

 

Giavera (TV) 8-9 giugno 2019: resoconto della Zavorrata 2019

Domenica 9 giugno 2019. Squilli di tromba alle 5:00 della mattina, gustandosi “Cara al sol” la dolcezza delle prime luci dell’alba. Mentre in tanti ancora dormivano, mentre in molti si accingevano ai preparativi per una grandiosa giornata di mare, POCHI VOLENTEROSI, ARDITI e FORTI si incontravano a Villa Wasserman di Giavera del Montello(TV) per partecipare all’edizione 2019 della Zavorrata del Montello, marcia a coppie organizzata dalla Sezione di Treviso dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia.

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Padova 5 giugno 2019: 205° anniversario dell’Arma dei Carabinieri

205° anni dell’Arma Benemerita
Festeggiati al Comando interregionale dei Carabinieri “Vittorio Veneto”

Mercoledì 5 giugno 2019, nella meravigliosa cornice di Prato della Valle a Padova, è stato celebrato il 205° anniversario dell’Arma dei Carabinieri – comando interregionale Vittorio Veneto, competente su Emilia Romagna, Veneto, Friuli V.G. e Trentino Alto Adige.

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